giovedì 25 aprile 2024

Tania Chimenti

 


ESCO POCO DI TANIA – LA PAROLA LIBERATA DI TANIA CHIMENTI

A lungo, a lungo – fin dall’infanzia, fin da quando ho ricordo di me stessa- mi è sembrato di voler essere amata. Adesso io so che non mi serve l’amore, mi serve la comprensione.) Questi versi di Marina Cvetaeva, più di qualsiasi altro verso dell'universo, descrivono il fare poesia di Tania Chimenti. Una peculiare saggezza quella di Tania, appresa dallo sguardo di una finestra fronte albero, illuminata da un’emozione che si fa immagine attraverso la parola coltivata nella lucidità di un dolore, al fine quasi amato come si ama un amore finito. E con il dolore, Chimenti, sembra instaurare un rapporto epistolare composto da versi di leggerezza profonda, corrisposti da disegni di solitudine, a tratti impalpabile per via della delicatezza con la quale si esprime la poeta barese. Abbracciami cielo è un vademecum per imparare a gestire la solitudine, Chimenti ci insegna che siamo tutti estranei a noi stessi fino a quando non veniamo a conoscenza di non essere ciò che crediamo di essere e solamente entrando nel raggio del trapasso possiamo finalmente ricondurci a noi stessi. Possiamo definire la poetica di Tania Chimenti come l’approcciarsi non a un verso libero ma a un verso liberato.

 ***

ESCO POCO DI TANA

Esco poco di tana

faccio parte di quelle creature

che vivono sottoterra.

 

A volte scelgo il soprassuolo

con l'entusiasmo e la paura

del detenuto a fine pena

 

e con lo stesso spaesamento

del ricoverato nel giorno delle sue dimissioni.

 

Scavo ad occhi chiusi fori dell'anima

gallerie che dall'infanzia

mi proiettano al futuro.

 

Di notte nel mio rifugio

incontro quelle creature

che al mattino

non hanno nessuno.

.

***

CAMPANA TIBETANA

Non chiedermi di amarti

se imponi confini.

Non sono brava nella geometria.

Sono una funzione che tende all’infinito.

Mi piacciono quei baci che

iniziano con la consonante

e finiscono con la vocale,

Anzi non finiscono

Spogliano con gli occhi i sogni.

Non ti ho detto, ad esempio,

che la tua lingua è un martello di seta,

e la mia bocca una campana tibetana.

Il mio sangue ascolta le tue vibrazioni.

 

 

***

 

NON CI SFIORIAMO PIÙ

Non ci sfioriamo più

l’età adulta segna la fine

di un tempo che non c’è,

ricordo antico

materia per déjà vu.

Ma se un giorno

questo fiume

mostrerà la dolcezza della fine,

io mi farò lambire

senza lasciare traccia in questo finire.

Planerò come il gufo,

soffice rumore

estinguersi con passione.

 

 

***

 

IL MIO ALBERO

Il mio albero ha fitte foglie rosse

si è vestito d'imprevisto

 

Dono in una mattina

ha bussato sul mio cuore

con tanti rintocchi quante le sue foglie

 

Subito cielo

a far scorta d'ossigeno

 

E terra a offrire

nuove radici

le nostre

 

***

 

Tania Chimenti è subentrata a Delhy Tejero il 10 ottobre, alla vigilia delle Olimpiadi di Città del Messico. Abbracciami cielo (2023 WIP Edizioni) è la sua opera prima. Ama il mare e la cassata.


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